Acque povere di sodio, altro mito pubblicitario...

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Mr. Anderson dj
icon10  view post Posted on 22/5/2006, 11:18 by: Mr. Anderson dj




Negli ultimi anni l'industria delle acque minerali, vendendo un prodotto su cui ben poco si può giocare, hanno avuto la brillante idea di cavalcare l'onda della demonizzazione del sodio.

Perchè il sodio? Perchè in patologia il sodio è legato a problemi come l'ipertensione e, di conseguenza, a problemi cardiaci. Il sodio, infatti, agisce da "spugna"nei confronti dei liquidi, trattenedoli ed aumentando il volume ematico e quindi anche la pressione. Fin qui tutto ok. Il problema è : ammesso che ci sia un problema di ritenzione collegato ad una patologia come l'ipertensione, dove è meglio agire nel controllo dell'introito di sodio? Sull'acqua o sull'alimentazione? Come al solito bisogna quantificare per rendersi conto dello stato delle cose.

Ora, un litro di acqua povera di sodio contiene una media di 10-18 mg del minerale. E bisogna berne circa 25 lt per fare meno di mezzo grammo di sodio! Quanto ne introduce in media l'Italiano con l'alimentazione? Udite, udite...5-8 grammi! Cioè una quantità migliaia di volte superiore a quei 10-18 mg di un litro della reclamizzata acqua. Vediamo, invece, cosa fa la differenza se voglio dare una virata iposodica al mio bilancio quotidiano

Bresaola - 1597 mg di Na

Prosciutto crudo - 2440 mg di Na

Salame - 1260 mg di Na

Patatine fritte in busta - 1070 mg di Na

Prosciutto cotto - 726 mg di Na

Dunque l'acqua povera di sodio nel controllo del bilancio del sodio (ammesso che si abbia bisogno di ridurre il sodio nella propria alimentazione!) ha un ruolo insignificante.

Beh, a questo punto uno potrebbe dire:"male non fa comunque...". La spontanea risposta sarebbe :"Ma se non fa nulla perchè devo pagare l'obolo pubblicitario per un'acqua che non ha nulla di più di una classica acqua?"

Ma non è finita qui...

Il sodio è una sostanza presente nei fluidi all'esterno delle cellule e il suo equilibrio con il potassio (presente all'interno delle cellule) garantisce il buon funzionamento del sistema. Quando si perdono grosse quantità di sodio con il sudore ( con 1 o più ore di attività aerobica intensa) e si ingeriscono, all'opposto, grandi quantità d'acqua pura o con pochissimo sodio succede che :

• Si perde la sensazione della sete che è sodio-dipendente e quindi si riduce la possibilità di idratarsi

• Aumenta la produzione di urina per ridurre la diluizione del sodio. Paradossalmente ci si disidrata pur bevendo parecchio

• In condizioni di prolungato esercizio ad alta intensità in ambiente caldo associato a questa eccessiva diluizione di sodio ( per sudorazione ed assunzione di grandi quantitativi d'acqua pura o poverissima di sodio ) si può incorrere in una vera e propria "intossicazione d'acqua" chiamata iponatremia che si manifesta con giramenti di testa, cefalea, malessere, nausea, crampi, ma può anche sfociare in esiti fatali.

Insomma, per lo sportivo, bere le acque povere di sodio corrisponde paradossalmente a...disidratatarsi!!!

Qualcuno dice. Siccome la cellulite è legata ad una situazione di ritenzione idrica, bere acqua che aumenta la diuresi equivale a purificarsi e ad eliminare quei liquidi in eccesso legati alla cellulite stessa. Il problema è che quei liquidi in più nell'ambiente extracellulare (è qui che ristagnano i fluidi) non sono legati ad iperidratazione, ma semplicemente ad uno spostamento di acqua dai capillari verso l'esterno. Acqua che non riesce ad essere recuperata dai capillari per un'alterata permeabilità legata a cause per lo più genetiche. Ecco che nella maggior parte dei casi di cellulite il problema è a monte, cioè è lo spostamento di fluidi per un cattivo funzionamento delle pareti dei capillari, e non un'eccesso di liquidi in assoluto. Anzi, la donna con cellulite potrebbe benissimo essere disidratata.

 
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